martedì 18 marzo 2008

A COSA SERVONO LE INDEX


Da Samarcanda è passato, tempo fa, un Promotore Finanziario di una nota banca italiana. Ha aperto la sua borsa e ha provato a venderci una Index. A noi Mercanti piacciono le index. Infatti le index ci fanno capire cosa faranno i mercati nel futuro. Noi leggiamo una index e facciamo il contrario.
Questa index, per esempio, ci dava una cedola fissa il primo anno del 6% (netto 5,25%) e poi, dal secondo al quarto anno, una cedola variabile del 10% decurtata delle peggiori performances mensili avute dai tre indici di riferimento nel corrispondente periodo di rilevazione.
I tre indici erano: S&P 500, DJ Eurostoxx 50 e Nikkei 225.

La index partiva il 14 marzo 2008 e scadeva il 14 giugno 2012.
Leggendo il prospetto informativo, perchè noi siamo Mercanti mica scemi, abbiamo notato che le probabilità di avere, alla scadenza, un rendimento superiore a quello dei titoli obbligazionari senza rischio con durata analoga era pari allo 0,020%. E, udite udite, lo 0,26% di probabilità di avere un rendimento negativo (????). Nel restante 99,72% di probabilità il rendimento poteva essere inferiore o in linea con quello dei titoli obbligazionari senza rischio con la stessa durata della index.
Alla luce di questo ora sappiamo, per certo, che nel 2009, nel 2010, nel 2011 e nel 2012 i tre indici di riferimento faranno segnare almeno un mese (per anno) pessimo (azzardiamo un -10%?).
Grazie Mediolanum.

venerdì 14 marzo 2008

BEAR (ORSO) STEARNS AFFONDA WALL STREET


Nel nostro mondo succede anche questo....in un momento non particolarmente brillante delle borse entra in campo l'Orso Stearns ed affossa gli indici.
Crollo verticale per i titoli Bear Stearns, quinta banca di investimento americana. La notizia dei problemi di liquidità della banca ha costretto Jp Morgan e la Fed di New York ad intervenire per cercare di tamponare la situazione, annuciando che erogheranno finanziamenti all'istituto per un periodo di 28 giorni.
Nel frattempo il DJ gongola a 11.890 (-2,10%) e il Nasdaq a 2.210 (-2.37%).

mercoledì 12 marzo 2008

IN ARRIVO 10.000 A.C.



Si annuncia come un kolossal.....ma perché nella preistoria dovevano parlare per forza in inglese?

BTP.......PIZZA BOND?

Affrontiamo, oggi, un argomento molto spinoso e molto sentito dai piccoli risparmiatori italiani: i titoli di Stato.
La notizia è che è aumentata la forbice fra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi.
Prima di addentrarci nella discussione è utile fare una precisazione. Come si calcola la rischiosità di un titolo di stato (o di una obbligazione)? Il metodo più semplice, ed intuitivo, è quello di confrontare il rendimento effettivo del titolo X con quello di un titolo sicuro con la stessa durata residua. La differenza che ne deriva è il RISCHIO. Conseguenza: maggiore è la differenza maggiore è il rischio dell'investimento nel titolo X.
Quando i tassi d'interesse (correnti), per esempio, sono al 4% e viene emessa un'obbligazione al 6% (cioè il 50% in più rispetto ai tassi correnti) è ovvio pensare che quell'obbligazione si porta dentro un rischio. Se questa riflessione fosse stata fatta nel passato, forse nessuno avrebbe comprato Parmalat, Cerruti, Cirio e Tango Bond.
Oggi la stessa riflessione andrebbe fatta sui BTP..... ma sono veramente sicuri?
Certo che la differenza di oltre 55 basis point rispetto ai Bund pari durata è roba mica da ridere.... e il sorriso verrebbe definitivamente cancellato se si pensa che siamo il paese con il maggior differenziale rispetto ai cugini tedeschi. Siamo, in soldoni, la cenerentola d'Europa.
Abbiamo i salari più bassi, la tassazione è fra le più alte, la produttività deve essere aumentata, il Governo è inesistente, il rischio di uscita dall'Euro che comincia a farsi sentire.
Noi siamo italiani (anche se mercanteggiamo a Samarcanda) e vedere i nostri adorati BTP (investimento rifugio per eccellenza) trasformarsi in PIZZA BOND non ci rende tranquilli.

mercoledì 5 marzo 2008

CELL THERAPEUTICS: IL GRANDE BLUFF

Il personaggio che vedete ritratto qui accanto è il Dr. James A. Bianco. Molti di voi non lo conoscono, altri, purtroppo, lo userebbero volentieri come bersaglio per le freccette.
Ma chi è Mr. Bianco? E' President and Chief Executive Officer di Cell Therapeutics, Inc., Seattle, WA.
Stiamo parlando, in pratica, di uno, se non l'unico, responsabile del disastro economico-finanziario della società Cell Therapeutics.
Nella giornata di ieri, il titolo, ha toccato il minimo storico a 0,52 euro con una perdita (solo ieri) di circa il 39%. Il 2 gennaio 2004, tanto per capirsi, quotava € 7,51.....questo significa che in poco pi di 4 anni ha praticamente azzerato il suo valore.
A giugno 2005 il titolo scontava già un bel -72%.....perché? Il mercato, cioè noi Mercanti, stava facendo scontare le spese principesche (e difficilmente giustificabili) di James A. Bianco, padre-padrone del gruppo biotech italoamericano.
E' utile ricordare che Cell opera soprattutto in un campo etico, la ricerca di farmaci antitumorali. Era difficile quindi capire come mai il CdA avesse ratificato per il terzo anno consecutivo 1,24 milioni di dollari per la sicurezza personale di Mr. Bianco e della sua famiglia.
Molti investitori, piccoli risparmiatori, avevano creduto in questa pseudo società e quando hanno visto scendere il valore del titolo in molti hanno continuato ad alimentarlo (o mediarlo come sono soliti dire gli esperti). Così facendo non hanno fatto altro che buttare un sacco di soldi.
Noi siamo Mercanti, noi siamo abituati a toccare con mano. A noi non piacciono le aziende che non producono. E Cell non produce.

martedì 4 marzo 2008

L'INVESTITORE NEL PALLONE

Il calcio, come sappiamo, è lo sport nazionale per eccellenza. In Italia tutti impazziscono per il pallone. La fede calcistica rasenta (e molte volte la supera) quella religiosa. Il problema, secondo noi, nasce quando il calcio abbandona il suo naturale alveo sportivo e sfocia nella politica e, purtroppo, nella finanza. A noi Mercanti interessa il lato finanziario ed è quello che andremo a valutare.
In Italia abbiamo tre società calcistiche che si sono quotate in borsa: la Juventus US Football Club, la A.S. Roma e la S.S. Lazio.
La prima fu la Lazio (maggio 1998), seguita dalla Roma (maggio 2000) ed, infine, dalla Juventus (dicembre 2001). Tutte e tre fanno parte del Dow Jones STOXX® Football, un indice, chiaramente, settoriale.
Piccole coincidenze: la Lazio (quotata nel 1998) arriva seconda (1 punto dal Milan) nel campionato 1998/99 e prima nel 1999/00; la Roma si migliora e vince lo scudetto nell'anno della quotazione (2000/01); la Juventus vince lo scudetto 2001/02 (quotazione dicembre 2001).
Vediamo, ora i grafici a 2 anni di questi titoli:

Juventus FC
S.S. Lazio
A.S. Roma

La Lazio venne quotata a € 3,357 (ad oggi -90% circa), la Roma a € 5,50 (ad oggi -87% circa) e la Juventus a € 3,70 (ad oggi -78% circa).

Alla luce di questi dati, noi Mercanti, ci siamo posti una domanda:
Conviene investire nelle società di calcio?
Per correttezza ci siamo dati anche una risposta:
NO, perchè non producono niente, sono piene di debiti e non hanno (se non in minima parte) possedimenti immobiliari. L'unico patrimonio che hanno sono i calciatori.....e questo spiega il quasi azzeramento del loro valore iniziale.

lunedì 3 marzo 2008

ELEZIONI: ARRIVANO I CONSIGLI


Fra 40 giorni gli Italiani saranno chiamati alle urne per le ennesime votazioni. Sono partite le campagne elettorali (qualcuno sa dirci quando si sono interrotte?) e sembra un tutti contro tutti. Tutti che sanno fare meglio degli altri, liste di promesse elettorali (che sono peggio di quelle dei marinai). Cosa vuole il popolo? Meno tasse. Bene, allora diciamo che abbasseremo del 10% il peso fiscale. Possibile? Per ora sì, tutto è possibile, a parole, poi quando arrivano i fatti....
All'avvicinarsi delle Elezioni arrivano anche i consigli per inceppare la macchina burocratica. Un mercante ci ha passato questo suggerimento....

Il messaggio è riferito a tutti quelli che voteranno SCHEDA BIANCA o NULLA:
Così facendo, in realtà, favorirete il partito con più voti. Infatti anche i voti bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo, indirettamente chi ha preso più voti.

Riferimento Legale: D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104, comma 5:
"Il segretario dell'Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000".

Cosa fare:

1) Andare a votare (documenti in regola) e farsi vidimare la scheda.
2) Esercitare il diritto di rifiutare la scheda (dopo vidimata) dicendo: "Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato!"

3) Pretendere che venga verbalizzato il rifiuto della scheda.
4) Esercitare il proprio diritto di aggiungere, in calce al verbale, un commento che giustifichi il rifiuto (ad esempio, ma ognuno decida il suo motivo: "Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta")(D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104, già citato).

Così facendo non voterete ed eviterete che il vostro voto, nullo o bianco, sia conteggiato come quota premio per il partito con più voti.

Giusto fare così? Da bravi Mercanti siamo abituati a muoverci sempre sui confini della legalità, se la Legge lo ammette allora...perché no?
Ma fatelo solo ed esclusivamente se non credete in nessuno, se siete schifati da questo sistema. Se credete in una ideologia politica, allora votatela senza indugio. Votare è un dovere, non un diritto.