martedì 4 marzo 2008

L'INVESTITORE NEL PALLONE

Il calcio, come sappiamo, è lo sport nazionale per eccellenza. In Italia tutti impazziscono per il pallone. La fede calcistica rasenta (e molte volte la supera) quella religiosa. Il problema, secondo noi, nasce quando il calcio abbandona il suo naturale alveo sportivo e sfocia nella politica e, purtroppo, nella finanza. A noi Mercanti interessa il lato finanziario ed è quello che andremo a valutare.
In Italia abbiamo tre società calcistiche che si sono quotate in borsa: la Juventus US Football Club, la A.S. Roma e la S.S. Lazio.
La prima fu la Lazio (maggio 1998), seguita dalla Roma (maggio 2000) ed, infine, dalla Juventus (dicembre 2001). Tutte e tre fanno parte del Dow Jones STOXX® Football, un indice, chiaramente, settoriale.
Piccole coincidenze: la Lazio (quotata nel 1998) arriva seconda (1 punto dal Milan) nel campionato 1998/99 e prima nel 1999/00; la Roma si migliora e vince lo scudetto nell'anno della quotazione (2000/01); la Juventus vince lo scudetto 2001/02 (quotazione dicembre 2001).
Vediamo, ora i grafici a 2 anni di questi titoli:

Juventus FC
S.S. Lazio
A.S. Roma

La Lazio venne quotata a € 3,357 (ad oggi -90% circa), la Roma a € 5,50 (ad oggi -87% circa) e la Juventus a € 3,70 (ad oggi -78% circa).

Alla luce di questi dati, noi Mercanti, ci siamo posti una domanda:
Conviene investire nelle società di calcio?
Per correttezza ci siamo dati anche una risposta:
NO, perchè non producono niente, sono piene di debiti e non hanno (se non in minima parte) possedimenti immobiliari. L'unico patrimonio che hanno sono i calciatori.....e questo spiega il quasi azzeramento del loro valore iniziale.

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